Quando: 20/04/2023 - 21/04/2023 | Tutto il giorno
Dove: Campus Einaudi - Lungo Dora Siena 100/A - Torino
Il 20 e 21 aprile 2023 presso il campus Luigi Einaudi di Torino, una due giorni di dibattito sui conflitti globali e la resistenza che si può mettere in atto. Organizzato da Spazio Popolare Neruda, Progetto Palestina, Defend Kurdistan Torino,
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SE VERRA’ LA GUERRA
Conflitti globali e Resistenza
Università di Torino, 20-21 Aprile
Di fronte allo scoppio della guerra in Europa sul confine tra Russia e Ucraina non possiamo più nasconderci di essere ormai pienamente all’interno della Terza Guerra Mondiale. Dal crollo dell’Unione Sovietica, quello che si è andato a delineare è infatti un ordine mondiale multipolare definito dalla competizione per il potere globale di diversi stati-nazione che fino ad ora non sono riusciti ad imporre una egemonia stabile e completa.
Gli USA, che vantano ancora un primato globale, fanno affidamento sulla Nato con una doppia strategia: indebolire la Russia e la Cina con guerre prolungate sulle loro frontiere (com’è successo, per esempio, in Ucraina, in Georgia e a Taiwan) e coinvolgere nel conflitto l’Unione Europea imponendo politiche di sanzioni e scelte di campo nette sulla fornitura di armi e sull’approvvigionamento energetico. Da parte sua, la Russia tenta di riconquistare la propria influenza strategica attraverso un’alleanza euro-asiatica diretta contro le pretese di leadership globale degli Stati Uniti, reprimendo duramente l’opposizione interna alle sue politiche aggressive. La Cina, infine, porta avanti da tempo politiche egemoniche attraverso il colonialismo economico in Sud America e in Africa, forte del proprio apparato produttivo e repressivo verso le sue contraddizioni interne.
Quello che si delinea all’interno di questo ordine mondiale multipolare è la lotta tra forze nazionaliste e globaliste. In questo quadro possiamo interpretare gli stati-nazione come governatori locali dell’Impero in cerca di autonomia, mentre le forze globaliste spingono per l’abolizione delle frontiere commerciali, per l’universalità delle telecomunicazioni, per l’onnipotenza e l’onnipresenza dei mercati finanziari e per gli accordi internazionali per il libero scambio. Il neoliberismo frammenta il mondo che pretende di unire e fornisce il centro politico ed economico da cui la guerra è diretta.
Il Medio Oriente è l’epicentro di questa Terza Guerra Mondiale sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista strategico per la centralità dello sfruttamento delle risorse nel conflitto. Questa regione, connessa all’area del Mediterraneo allargato, diventa lo scacchiere sul quale le grandi potenze imperialiste si scontrano per la definizione della propria egemonia. L’Italia, dunque, per la sua posizione nel Mediterraneo ricopre, volente o nolente, un ruolo e una funzione decisiva nel conflitto, sia per quanto riguarda l’influenza delle storiche alleanze militari sulle politiche interne dei nostri governi sia per come il governo italiano sfrutterà questa opportunità per arricchirsi in modo strumentale ai propri interessi.
Alla luce di tutto questo, come possono le forze sociali, ispirate a pratiche di democrazia radicale, costruire un’alternativa alla modernità capitalistica e a questo scenario globale di guerra per risolvere i problemi del XXI secolo, ossia l’oppressione delle donne, la crisi ecologica, l’egemonia degli stati-nazione e dei capitali globali?
Per questo, il 20 e 21 aprile all’Università di Torino movimenti e organizzazioni sociali, forze resistenti e persone solidali si ritroveranno con l’intenzione di trovare insieme una risposta a queste domande. L’intenzione è quella di creare uno spazio di confronto, scambio e dibattito per approfondire l’analisi del movimento di liberazione del Kurdistan sul conflitto globale e per elaborare una prospettiva comune per le nostre lotte e le
nostre pratiche. Il nostro interrogativo, sempre più urgente: quale strategia per fermare la guerra a partire dai nostri territori?
INFORMAZIONI:
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