Il mutualismo culturale praticato, nascosto e ritrovato

Quando: 05/12/2022 | 18:30 - 20:00

Dove: Circolo Arci Risorgimento - via Poggio 16 - Torino


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Evento a cura di Arci Torino per il progetto ๐˜—๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ช๐˜ด!
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Accoglienza e saluti: ๐—–๐—ฎ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐˜๐—ฎ ๐—ฃ๐—ผ๐—ฝ๐˜‚๐—น๐—ฎ๐—ฟ, ๐—–๐—ผ๐— ๐˜‚๐—ก๐—ฒ๐˜ – ๐—ข๐—ณ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐—ป๐—ฒ ๐—–๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ, ๐—–๐—ถ๐—ฟ๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—ถ ๐—•๐—ฎ๐—ป๐—ณ๐—ผ ๐—ฒ ๐—ฅ๐—ถ๐˜€๐—ผ๐—ฟ๐—ด๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ
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๐—ง๐—ฎ๐˜ƒ๐—ผ๐—น๐—ฎ ๐—ฟ๐—ผ๐˜๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ animata dalle persone e dalle associazioni presenti, con la partecipazione di ๐—ฆ๐—ฒ๐—ฟ๐—ด๐—ถ๐—ผ ๐—ฅ๐—ถ๐—ฐ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ผ๐—ป๐—ฒ (Direttore artistico di C2C Festival e Presidente di Situazione Xplosiva Aps) e ๐—Ÿ๐—ฎ๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ง๐—ผ๐—ฟ๐—ถ (Circolo Risorgimento, attivista culturale dagli anni โ€˜70).
Per info: segreteria@arcitorino.it
Il Risorgimento รจ un Circolo Arci. ๐—ฃ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ถ๐˜€๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ถ ๐—ผ ๐—ฟ๐—ถ๐—ป๐—ป๐—ผ๐˜ƒ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐˜๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ ๐Ÿฎ๐Ÿฌ๐Ÿฎ๐Ÿฎ/๐Ÿฎ๐Ÿฏ scarica la app su https://tessera-arci.it/
e compila la pre-iscrizione alla tua associazione, oppure iscriviti in presenza, sempre tramite lโ€™app, presso il Circolo il giorno dellโ€™evento.
๐—–๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐˜€๐˜‚๐—ฐ๐—ฐ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฒ?
Dalla seconda metร  del Novecento, recuperando il patrimonio del mutualismo operaio, prende forma una nuova tipologia di associazionismo mutualistico, centrato sulla cultura e sul tempo libero. Collocandosi nello spazio interstiziale tra cultura popolare e avanguardia, tra politica e societร  nasce lโ€™Arci, che di questo fenomeno ha rappresentato un pezzo consistente.
Le trasformazioni socioeconomiche che porteranno allโ€™affermazione del neoliberismo nei decenni successivi, investono poi anche il settore della cultura che verrร  sempre piรน riassorbito dalle logiche del mercato. Cosa succede al mutualismo alla luce di queste trasformazioni?
I movimenti politici e sociali hanno dovuto riscrivere i propri paradigmi di riferimento, facendo i conti con una societร  senza quei riferimenti ideologici e di classe che avevano caratterizzato il Novecento e caratterizzata invece da crescente precarietร , individualismo e depoliticizzazione. Nel panorama del thatcheriano โ€œThere is no alternativeโ€ la sinistra ha presto rinunciato a organizzare in senso politico la vita delle persone e ad offrire unโ€™alternativa nel lavoro, nel tempo libero, nelle relazioni.
Nonostante ciรฒ, assistiamo a un nuovo interesse verso la ricerca di forme di organizzazione capaci di superare il โ€œrealismo capitalistaโ€ e che sembrano richiamare unโ€™idea di mutualismo di cinque decenni prima. Stando sia dentro sia fuori dal sistema, queste esperienze non sfuggono alle ambivalenze del presente, ma proprio per questo possono rappresentare unโ€™importante leva di trasformazione dei rapporti di forza, volta a sfidare il pensiero egemonico e i rapporti di potere nella societร .
Se generalmente diamo per scontato che il mutualismo del bisogno e della solidarietร  sia una prioritร  della sinistra sociale, non si deve fare lโ€™errore di considerare come secondario il campo della cultura.
La mercificazione delle arti ha progressivamente eroso il senso stesso di un settore che si รจ ritrovato sempre piรน frustrato e assimilato al marketing. Non รจ forse ora di provare a costruire una Cultura differente, basata sulla condivisione e non sulla proprietร ?
Dobbiamo quindi domandarci se per restituire autonomia e libertร  ai Soggetti non sia necessario provare a riscrivere le relazioni tra chi produce e chi fruisce, passando da un paradigma di produzione-fruizione commerciale, a un paradigma mutualistico e partecipativo. La Cultura, come bene pubblico sia materiale che immateriale, potrebbe cosรฌ superare il tradizionale rischio di subordinazione a logiche commerciali o del potere politico.

 


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