I racconti di Angoli di Torino.
tratti dal Blog di Pier Giorgio D’Amato,
Il Ponte Mosca
si trova in corso Giulio Cesare nelle vicinanze di Porta Palazzo. È stato il primo ponte in pietra costruito per l’attraversamento della Dora Riparia.
L’idea di costruire un imponente accesso a Torino attraversando la Dora Riparia risale al periodo della dominazione napoleonica. I francesi, tuttavia, non lo realizzarono. Caduto Napoleone e rientrati i Savoia a Torino, si iniziò a lavorare ad un ampio piano di abbellimento e rinnovo della città. In questo contesto, il progetto francese di sostituire il vecchio ponte di legno con uno in pietra riprende nuovamente vigore.
L’opera è affidata all’architetto Carlo Bernardo Mosca, che propose una struttura per l’epoca molto ardita.
La posa della prima pietra avviene nel 1823. Similmente a quanto fatto per il ponte Vittorio Emanuele I e con l’Obelisco di piazza Savoia, viene interrato anche un verbale della cerimonia ed alcune monete dell’epoca. A causa di interruzioni e ritardi i lavori si conclusero solamente nel 1830.
Il ponte Mosca è lungo 45 metri, che diventano 129 se si considerano anche i piazzali di imbocco. La larghezza è di 14 metri, mentre l’unica arcata è alta solamente 4 metri e mezzo.
Il ponte è intitolato a Carlo Bernardo Mosca dal 1868, l’anno successivo alla morte dell’architetto.
Leggenda o realtà?
Il disegno avveniristico del ponte creò tuttavia qualche perplessità sulla sua solidità. Secondo la leggenda, per dimostrarne la stabilità, al momento di eliminare l’impalcatura, Mosca si sarebbe messo con tutta la famiglia su una barca sotto il ponte.
Tuttavia, la storia è identica a quanto si racconta a proposito di Giovanni Antonio Porcheddu e del suo Ponte Risorgimento del 1911 sul Tevere di Roma. Porcheddu fu assiduo frequentatore di Torino, qui si laureò e vi morì. Pare strano che la stessa circostanza si sia verificata in due città diverse a distanza di quasi un secolo. Sembra più probabile che nel corso del tempo si sia fatta un po’ confusione attribuendo la vicenda ad entrambi. In ogni caso non siamo in grado di affermare che una delle due sia falsa.
Vero è che, nella realtà, il ponte Mosca (ugualmente a quello di Roma) si è rivelato solidissimo, robusto e duraturo. In quasi duecento anni di servizio non è ha mai tradito alcun cedimento. Ancora oggi è nelle sue condizioni originali, situazione veramente notevole se si considera che cavalli e carrozze sono sostituite da mezzi molto più pesanti come auto, bus e tram.
La stazione Ponte Mosca non esiste!
Poco oltre il ponte, verso Piazza della Repubblica nel 1866 venne costruita la stazione ferroviaria conosciuta come stazione Ponte Mosca. Essa era il punto di partenza per la linea Torino-Ceres. Intorno al 1920 la linea è elettrificata con l’alta tensione attirando tecnici dal tutto il modo per l’avveniristica innovazione.
Dalla seconda meta’ del ‘900 la stazione inizia un lento e inesorabile declino. Nel 1987 viene dismessa al trasporto passeggeri, spostando il capolinea della linea a stazione di Torino Dora. Rimane tuttavia attiva come rimessa ed officina. A seguito dell’alluvione dell’ottobre del 2000 subisce gravi danni, ma è comunque utilizzata fino al 2005 come terminale per la riparazione dei mezzi.
I lavori sotterranei per il Passante Ferroviario del 2005 però gli hanno dato il colpo di grazia. Gli scavi hanno dissestato il livello dei binari che collegano la stazione a Torino Dora. Questo, oltre alla chiusura, ha causato anche la “perdita” dei mezzi presenti in officina: finche’ la linea rimane in queste condizioni non è possibile trasferirli altrove.
Attualmente l’edificio ospita una sede del Museo Ferroviario Piemontese, visitabile solo su richiesta. Rimane invece attiva l’officina dei carrelli rotabili della GTT.
Progetti di riqualificazione dello stabile sono al vaglio del Comune di Torino, ma fino ad ora non è ancora stata presa alcuna decisione.
Infine, nonostante tutto quanto detto finora, la stazione Ponte Mosca non è mai esistita! La confusione deriva dalle abbreviazioni comunemente utilizzate per indicare le stazioni ferroviarie. PN per Porta Nuova, PS per Porta Susa e PM per.. Porta Milano,
(*) La sezione “Luoghi Narrati” dove si raccontano i luoghi dei nostri quartieri: Storia, storie, ricordi e attualità. Com’erano, come sono. Come li ricordiamo e come vorremmo ricordarli domani.
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