Il tempo delle donne - Spettacolo teatrale

Quando: 29/07/2021 - 31/07/2021 | 20:45 - 23:30

Dove: Sala Scicluna - via Martorelli 78 (interno cortile) - Torino


SALA SCICLUNA per la  RIAPERTURA 2021
presenta
IL TEMPO DELLE DONNE
di e con
Attori: Katja Formento, Lorenzo Beatrice, Mauro Carretta
Cantante: Sabrina Fioravanti
Tecnico audio/luci: Edoardo Draghi
GIO 29 – VEN 30 – SAB 31 LUGLIO
ORE 20.45
presso SALA SCICLUNA
VIA R. MARTORELLI 78 – TORINO – interno cortile
LE INIZIATIVE AVVENGONO NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE PER IL CONTENIMENTO DA COVID 19.
Posti limitati e solo su prenotazione
con messaggio WhatsApp al cell +39 347 4002314.
La fruizione prevede l’uso esclusivo della mascherina FFP2.
PRESENTAZIONE SPETTACOLO:
IL TEMPO DELLE DONNE
Spettacolo teatrale musicale su esempi celebri di sopraffazione dell’uomo sulla donna…fino alla riscossione finale
Lo spettacolo prende in esame diversi esempi, attinti dalla storia del teatro, di soverchieria dell’uomo verso il gentil sesso. L’uomo si erge pressoché sempre come cieco dominatore su una donna, suo malgrado, vittima sacrificale delle angherie e nequizie maschili. Per rendere più agevole la fruizione dei pezzi, lo spettacolo sarà intervallato da brani musicali cantati dal vivo da una cantante professionista.
• “La bisbetica domata” di William Shakespeare con Katja Formento
L’apertura della serata è affidata a questo monologo che, tra il serio e il faceto, introduce alcuni dei temi che poi, in chiave drammatica, verranno sviluppati nel corso dello spettacolo. Il tono derisorio e canzonatorio nell’irridere il maschio da parte della protagonista è un vero e proprio specchietto per le allodole dato che il pubblico non immagina poi la deriva tragica del testo.
• “Ippolito” di Euripide con Lorenzo Beatrice
Ippolito prorompe, in questo monologo, nella più celebre invettiva dell’uomo contro le donne. Il giovane, concupito dalla matrigna Fedra pur essendosi votato alla castità, è ebbro di desiderio dato che la fiamma dell’ardore è stata accesa in lui. Lorenzo Beatrice, a torso nudo, incarna l’inesorabilità della voluttà che, pur provando a trattenere, tracima travolgendo ogni argine posto a riparo da essa.
• “Otello” di William Shakespeare con Mauro Carretta e Lorenzo Beatrice
Il primo dialogo della serata esemplifica l’insinuazione del tarlo del tradimento nella mente già compromessa di Otello da parte dell’infido e capzioso Iago. Quest’ultimo, aizzando il padrone contro Cassio, prelude alla tragedia finale che porterà Otello all’autodistruzione. Il dialogo rappresenta il trionfo della perfidia della scaltrezza sulla forza bruta, tutta istinto e niente raziocinio.
• “Otello” di William Shakespeare con Mauro Carretta e Katja Formento
Inevitabile conseguenza del pezzo precedente, il dialogo inscena l’uccisione di Desdemona da parte di Otello. La prima, colta di sorpresa, prova a rabbonire Otello ma quest’ultimo, il cui orgoglio ferito è stato debitamente rinfocolato da Iago, è risoluto nell’uccidere l’amata: le inutili suppliche e geremiadi di Desdemona lo irriteranno ulteriormente rendendo ancor più fermo il suo proposito uxoricida.
• “Questa sera si recita a soggetto” di Luigi Pirandello con Lorenzo Beatrice e Katja Formento
Verri è fosco per l’inesausto rovello della gelosia, Mommina è sulle difese per il penoso tormento delle parole del marito che indagano pensieri e ricordi in un delirante rimprovero del passato. Quello tra Verri e Mommina è il dramma dell’ossessione di un uomo nei confronti di una donna. Il delirio di Verri è talmente cieco che egli pretende di insinuarsi nei sogni della moglie perché identificati come minaccia alla sua signoria su di lei dato che, sognando e non dormendo, Mommina è libera.
• “Ricorda con rabbia” di John Osborne” con Mauro Carretta/Lorenzo Beatrice
Unico esempio, nello spettacolo, di timida giustificazione della violenza maschile sulla donna. Jimmy Porter, il protagonista di questo testo anglosassone, spiega in questo monologo le ragioni della sua acredine verso la moglie Alison. Un rancore che, come spesso succede nella realtà, non è dovuto alla donna in questione ma affonda le proprie radici in un trauma incorso nell’infanzia del soggetto. Il protagonista verrà interpretato da entrambi gli attori: inizierà uno che poi, a metà monologo, passerà il testimone all’altro.
• “Medea” con Mauro Carretta
Rivisitazione da parte della scrittrice tedesca del mito euripideo in cui Medea, anziché come fratricida e infanticida, emerge come antesignana della medicina, conoscitrice delle proprietà officinali delle erbe. Nonostante questo attenuamento dei tratti demoniaci della sacerdotessa di Ecate, Giasone e la città di Corinto continuano a ritenerla una minaccia e, pertanto, perseverano nella sua emarginazione fino alla distorsione finale della verità.
• “Salomè” di Oscar Wilde con Katja Formento
La chiusura dello spettacolo è affidata ad un esempio di riscossa, di rivalsa della donna sul maschio: una luce in fondo ad un tunnel. Salomè, oltraggiata dal rifiuto opposto alle sue profferte d’amore da Giovanni Battista, agisce e pertanto sceglie la vendetta alla disperazione. Pur trionfando e, dunque, sopravvivendo all’uomo che aveva osato respingerla; la sua è una vittoria di Pirro perché la perdita dell’amato, che ha fatto assassinare per orgoglio, la dilania e la condurrà alle soglie della pazzia.

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