Quando: 11/12/2019 | 17:30 - 20:30
Dove: Campus Einaudi - Lungo Dora Siena 100/A - Torino
“L’ultimo appuntamento del ciclo di seminari Università contro la guerra di Erdogan vedrà la prima presentazione torinese di Omaggio al Rojava. Il fronte siriano, la rivoluzione confederale e la lotta contro il jihadismo raccontati dai combattenti internazionali Ypg.
Appuntamento al: Campus Einaudi aula A4
Omaggio al Rojava è un libro necessario per gettare luce su una particolare dimensione dell’esperimento di utopia concreta realizzato nel Rojava liberato dalle forze islamiste e da Daesh (Isis) e recentemente aggredito dalla Turchia con il silenzio complice, il tradimento o l’inazione di tutte le potenze mondiali: cosa ha spinto molti e molte giovani occidentali alla decisione di partire per portare solidarietà concreta alla rivoluzione confederale del Rojava, combattendo per difenderla, mettendo a repentaglio e, molti e molte di loro, perdendo la propria vita e diventando martiri nel compimento di questo sforzo? Cosa hanno trovato e cosa hanno riportato indietro di quell’esperienza?
L’esperimento del Rojava non solo ha svelato il tentativo possibile di costruzione di un’organizzazione sociale e politica radicalmente diversa da quella che ci viene presentata come l’unica immaginabile, ma, attraverso le donne e gli uomini che da tutto il mondo sono accorse in suo sostegno, ha riattivato e reso possibile una rinnovata stagione di impegno e di attivazione internazionalista. Prima in Spagna, poi in Italia: questo slogan dell’epoca descrive bene la consapevolezza di un fortissimo legame tra le diverse lotte locali – di fatto, a stessa lotta – propria di quegli antifascisti italiani che, insieme a persone provenienti da altri paesi e dotate della medesima consapevolezza, parteciparono come volontarie e volontari a partire da 1936 alle brigate internazionaliste che si contrapposero in Spagna alle armate franchiste in quella che fu, a tutti gli effetti, un’anticipazione delle lotte di resistenza che un decennio dopo offrirono un contributo indispensabile all’abbattimento del tentativo di espansione e conquista nazista.
È con quell’esperienza e con il suo resoconto più celebre, l’Omaggio alla Catalogna di George Orwell, che Omaggio al Rojava, raccogliendo documenti e testimonianze in prima persona di combattenti internazionalisti, costruisce un implicito rimando: oggi come allora l’impegno internazionale e internazionalista, antifascista e politicamente e socialmente rivoluzionario testimonia come l’azione delle Forze Siriane Democratiche e la costruzione di una diversa organizzazione politica e sociale nel Kurdistan non si esauriscano nell’ambito locale della lotta contro l’Isis e contro i regimi mediorientali e svela, coniugandosi con l’innovativa proposta del confederalismo democratico e con il carattere universale attribuito alle istanze della rivoluzione elaborate sul posto in maniera autonoma e auto-organizzata, la profonda interconnessione e l’intenso coinvolgimento che lega la rivoluzione del Rojava alle lotte antifasciste e ai movimenti rivoluzionari di tutto il mondo.
Ma le diverse motivazioni personali legate a un impegno internazionale e internazionalista in Rojava non si possono nemmeno ricondurre esclusivamente a una dimensione esplicitamente “politica” intesa come pre-esistente adesione a una dimensione militante: a differenza dello storico caso spagnolo, l’afflusso di combattenti e solidali non è stato organizzato e coordinato da organizzazioni politiche e partitiche, ma si è caratterizzato come una scelta eminentemente individuale e, di conseguenza, l’insieme di queste scelte non può che apparire come un complesso variegato e articolato, e queste scelte appaiono, considerate nella loro singolarità, come intrinsecamente profonde e che resistono a essere appiattite entro schemi generali. Le testimonianze presenti nel libro rendono conto della pluralità e della ricchezza delle diverse voci, dei diversi profili e dei diversi moventi e le interazioni che tra loro si sono prodotte nel campo concreto dello sforzo comune a difesa del Rojava. Ciò che accomuna queste voci, al di là della diversità, è “il desiderio di contribuire in modo eminente al proprio momento storico” agendo come se la guerra tra le Forze Siriane Democratiche e l’Isis e le altre forze islamiste si trattasse di una contrapposizione storica che, per dirla con le parole dell’introduzione al libro, “sembra tratteggiare, per molti versi, una contrapposizione ulteriore, generale, che trascende tempi e luoghi individuati da qui e ora, divenendo etica.”
Durante l’incontro discuteremo di questi temi con i due curatori dell’edizione italiana del libro, essi stessi ex combattenti nelle Ypg, Emanuele Martuscelli e Davide Grasso (che ha già raccontato la rivoluzione del Rojava in due suoi libri, Hevalen e Il fiore del deserto).
INFORMAZIONI:
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