Il quartiere Barriera di Milano si trova nella zona nord di Torino, ed è un quartiere ottocentesco sorto in conseguenza dello sviluppo industriale della capitale sabauda. Alcuni allievi del Liceo Einstein di Torino, indirizzo Scienze Umane, hanno partecipato nella primavera 2022 ad un progetto (PCTO Laboratorio con Testimoni del Territorio) di scoperta del territorio e delle sue emergenze attraverso la visita e la conoscenza di edifici, storie, associazioni e persone che sono presenti in questa zona di Torino.
Qui è possibile accedere ai percorsi PERCORSO 2 – PERCORSO 3 – PERCORSO 4 – PERCORSO 5 – PERCORSO 6
Vi presentiamo i sei percorsi attraverso le strade di Barriera di Milano, con una mappa interrogabile e tutti i riferimenti. I percorsi, a piedi, hanno una durata di 2 ore circa.
PERCORSO 1 LO SVILUPPO INDUSTRIALE E LA NASCITA DELLE FABBRICHE E DEI BORGHI OPERAI
Barriera di Milano nasce nel 1853 con la prima cinta daziaria creata per effettuare il controllo doganale delle merci in entrata; separava le campagne dall’accesso Nord, che proseguiva fino al ponte sul fiume Dora. La produzione industriale, però, era già iniziata a fine Settecento, in particolare nella zona dell’attuale Borgo Dora, ove c’erano industrie tessili, mulini per la macinazione, industrie belliche.
Come prima forma di energia per movimentare i macchinari si utilizzava l’energia idraulica. Vi era in Torino una vasta rete di canali artificiali, cosiddetti bealere, già presenti in precedenza per scopi irrigui. Si formò, nell’area settentrionale di Torino, un vero e proprio quartiere industriale, in cui i canali venivano sfruttati non solo dai mulini, ma anche dalle nascenti industrie.
Attorno agli anni ’90 dell’Ottocento in Barriera di Milano si iniziò a fare uso di energia elettrica per alimentare le fabbriche. Le prime società elettriche furono create grazie a capitali stranieri: la Società piemontese di elettricità (1892) con fondi svizzeri, e la Società Anonima Elettricità Alta Italia (1896), per iniziativa della tedesca Siemens-Halske. La timidezza degli industriali torinesi nell’impiegare in questo tipo di energia fu dovuto alla diffidenza degli investitori, in quanto su di essa non vi erano prove effettive della convenienza. L’elettricità fu usata inizialmente per l’illuminazione pubblica e i trasporti (tramways) e poco per volta si diffuse anche nelle fabbriche.
Un’altra innovazione che dette una grande spinta allo sviluppo industriale fu la ferrovia: negli anni ’60 dell’ottocento Torino possedeva già una buona rete ferroviaria di collegamento con Milano, Genova e le città d’oltralpe. Questo consentì di migliorare l’approvvigionamento delle materie prime e di distribuire agevolmente i manufatti industriali prodotti nella capitale. La zona nord di Torino era ben collegata con la ferrovia Torino – Milano, un altro elemento che indirizzò la scelta del luogo di insediamento degli opifici. La prossimità alla strada ferrata fece nascere i “raccordi industriali”: binari di raccordo derivati da stazioni o scali merci che entravano direttamente nelle fabbriche.
Assumono quindi grande importanza gli scali ferroviari: ricordiamo i Docks Dora, tra via Valprato e Corso Venezia e lo Scalo Vanchiglia, attestato su corso Novara, attualmente vuoto urbano in trasformazione.
Orti urbani sul supermercato
Percorrendo via Bologna si passa davanti al supermercato Lidl, una nuova costruzione del 2019 che si caratterizza per una particolarità: è il primo supermercato al mondo ad avere sul suo tetto degli orti urbani, dati in assegnazione a cittadini orticultori e gestiti da Re.Te. Ong. Vedi il video dell’inaugurazione. Re. Te. Ong si occupa da anni di orti urbani ed in questo quartiere ha dato vita al progetto AgroBarriera.
L’istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale fu fondato a Torino nel 1913, per volere del Conte Eugenio Rebaudengo, presidente del Comizio Agrario di Torino, con il nome di “Stazione sperimentale per la lotta contro le malattie infettive degli animali in Piemonte e Liguria”, con lo scopo di fornire ai veterinari ed agli allevatori assistenza nella lotta alle malattie del bestiame e ai danni economici che ne derivavano. L’edificio tuttora mantiene invariata la sua funzione. La palazzina principale posta su via Bologna e le due palazzine su via Paganini non hanno subito modifiche rispetto ai progetti originari e mostrano la loro rilevanza architettonica, in particolare l’edificio principale con una pregevole facciata in neobarocco con rimandi all’architettura classica. Solo gli edifici di servizio hanno subito trasformazioni negli anni attraverso anche demolizioni e ricostruzioni
La S.I.C.M.A. ora BUNKER
Al fondo di via Paganini si trova il Bunker. L’origine del nome deriva dal fatto che all’interno della sua area è presente, per l’appunto, un bunker che durante la seconda guerra mondiale venne usato com rifugio antiaereo per gli operai dello scalo Vanchiglia per proteggerli dalle bombe. Nata come fabbrica gestita dalla società SICMA (Società Italiana di Costruzioni Molle e Affini) negli anni Venti, poi passò di proprietà alla SIP, dopodichè all’ENEL. Dismesse le attività nel 2007 divenne di proprietà della Tre Prima srl.
Ad oggi la sede è gestita da Variante Bunker e Variante Bunker Sport ed è ritrovo di diverse associazioni no-profit che incentivano la cultura, l’arte e la creatività come Flic, Renken, Fiesca Verd.
Tra i progetti in atto vi è JIGEENYI, circolo gestito dall’associazione RENKEN e da Ricette d’Africa Aps, che si occupa di intercutura, inclusione delle donne, promozione delle culture africane. Le attività proposte spaziano da corsi e laboratori di cucina, eventi culturali, esposizione di prodotti di artigianato provenienti da Dakar.
L’associazione FIESCAVERD, gestita da Luca ed Enrico, gestisce una serie di orti nell’area non cementata adell’ex fabbrica; gli orti urbani sono coltivati da privati ma ospitano anche attività di orticoltura per l’integrazione di soggetti vulnerabili. Ulteriore obiettivo di tale attività è quello di sensibilizzare le persone sulla produzione agricola e la qualità degli alimenti.
Il Bunker nel corso degli anni ha affidato la decorazione degli spazi a moltissimi street artist, le cui opere si possono ammirare passeggiando al suo interno.
Presso il Bunker ci sono tantissime altre realtà, tra cui
- Campi all’aperto e coperti per giocare a PADEL gestiti da Variante Bunker Sport APS
- LAGO ARTIFICIALE dove praticare sport d’acqua come il WAKEBOARD sempre gestiti da Variante Bunker Sport
- campi di BEACH VOLLEY
- AREA RISTORO
- DISCOTECA BUNKER
- TEATRO Accademia dei Folli
- Tendone da Circo della FLIC una delle più importanti scuole di circo e di acrobatica d’Italia
Testi dell’itinerario elaborati dagli allievi della 3a del Liceo Scienze Umane Einstein di Torino. Revisione arch. Daniela Re. Tutor Dott.ssa Barbara Bertola.